giovedì, marzo 30, 2006

il lavoro sono le persone

Viviamo in un'economia capitalistica (che non è l'unica possibile, né necessariamente la migliore) regolata dal mercato.
Sul mercato vengono offerti e domandati beni e servizi (pane, latte, auto, riscaldamento, computer, frutta, giocattoli, energia elettrica, etc.); in un mercato perfettamente concorrenziale, dall'incontro tra domanda e offerta di ciascun bene o servizio scaturisce il prezzo dello stesso.
Spesso, però, il prezzo viene fissato partendo dal costo di produzione al quale viene aggiunto il ricarico.
Per alcuni prodotti e servizi, ad esempio quelli relativi alla salute, il prezzo di vendita così ottenuto sarebbe troppo alto e poche persone potrebbero sostenerlo, cosicché interviene lo Stato che, attraverso il servizio pubblico - gli ospedali -, offre una copertura sanitaria a tutti i cittadini e non solo.
Figura chiave dell'economia capitalistica è l'imprenditore che organizza i mezzi di produzione (terra, capitale e lavoro) per realizzare un determinato prodotto.
Il profitto è la remunerazione dell'imprenditore ed è quanto gli rimane dopo aver remunerato gli altri fattori produttivi: la terra attraverso la rendita, il capitale attraverso i dividendi e il lavoro con stipendi e salari.
I testi di economia (e i dati empirici) stabiliscono che l'obiettivo dell'imprenditore è massimizzare tale profitto, anche se non specificano in che modo.
Terra e capitale sono investimenti fissi: un capannone aziendale, un tornio, un forno, un macchinario utensile sono molto costosi e all'imprenditore occorrono diversi anni prima di ammortizzarne l'acquisto.
Il lavoro, invece, è un mezzo di produzione variabile. Cosa significa? Che quando l'imprenditore ha bisogno di più lavoro assume lavoratori e quando non ne ha più bisogno ne riduce il numero.
Il lavoro sono le persone, variare questo fattore di produzione significa assumere o licenziare, significa incidere sulla vita di qualcuno.
Questo i libri di economia non lo specificano.

mercoledì, marzo 29, 2006

Attenti al packaging!

Merendine animate

La Siemens ha brevettato una speciale carta in grado di riprodurre animazioni ed effetti grafici sulle confezioni dei prodotti alimentari.
Si tratta di un sottile display fotocromico in grado di creare giochi di testi e immagini, può trasmettere messaggi a ciclo continuo o contenere più immagini con risultati simili a un'animazione.
Obiettivo principale, i ragazzini: "Ci aspettiamo che i bambini vedendo immagini flash sulle confezioni non si limitino a chiedere quel prodotto ma arrivino addirittura a pretenderlo", afferma Axel Gerlt della Siemens.
Pretenderlo.
Fuori bambini e ragazzini dai supermercati.

lunedì, marzo 27, 2006

Che cos'è il marketing

Il marketing è una delle "aree funzionali" dell'impresa che media tra l'impresa e il mercato. I suoi obiettivi sono molteplici: individuare i prodotti o i servizi da vendere, delineare le strategie di promozione, selezionare i canali di distribuzione e il confezionamento del prodotto, altrimenti noto come packaging; si parla a tal proposito delle "quattro P del marketing", ossia "product, placement, promotion, packaging".

L'area del marketing è tra le più attive dell'azienda, sempre alla ricerca di nuove strategie di penetrazione del mercato, di nuovi usi del prodotto/servizio, di accrescere l'uso del prodotto/servizio da parte degli utenti.
Il marketing ha rapporti con altre discipline, quali l'antropologia e la psicologia: quando acquistiamo un prodotto, crediamo di farlo perché possiede determinate caratteristiche che soddisfano un nostro bisogno, ma questo è un processo di razionalizzazione che eseguiamo a posteriori, per giustificare la scelta a noi stessi e agli altri, ma di fatto sono altri i fattori che ci spingono all'acquisto, fattori che per lo più rimangono inconsci e che rimandano a desideri e pulsioni instintive.

Insomma, Freud avrebbe da dire la sua a proposito delle nostre scelte consumistiche e gli operatori di marketing, consapevoli di ciò, fanno leva sui nostri desideri inconsci, sulle nostre emozioni quando pensano a nuovi prodotti/servizi da lanciare sul mercato.
E poiché il marketing risponde all'esigenza di accrescere (possibilmente a dismisura) il profitto delle aziende, è il pedale sul quale sul quale queste accelerano per aumentare le vendite. Più vendite, più profitti.
Il marketing sta dalla parte delle imprese, ovviamente, non da quella delle persone che vengono viste esclusivamente in termini di consumatori.

Il marketing, in altre parole, è l'arte di rifilare alla gente ciò di cui, nella maggior parte dei casi, non ha assolutamente bisogno.

marketing e dintorni

come sviluppare una coscienza critica e difendersi dal marketing

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